L’importanza del prelievo di sangue nella diagnosi medica
Il prelievo di sangue è una delle pratiche mediche più comuni e fondamentali per il monitoraggio della salute generale e per la diagnosi di numerose condizioni patologiche. Attraverso un semplice esame del sangue, è possibile ottenere una vasta gamma di informazioni sullo stato di salute dell’organismo, tra cui i livelli di zucchero nel sangue, i valori di colesterolo, la funzionalità renale ed epatica, la conta delle cellule del sangue (globuli bianchi, globuli rossi e piastrine), la presenza di infezioni, infiammazioni o carenze nutrizionali.
I medici utilizzano i risultati degli esami del sangue per:
- Diagnosticare malattie come anemia, diabete, dislipidemie, epatiti, infezioni e molti altri disturbi.
- Monitorare l’efficacia di terapie farmacologiche.
- Verificare i livelli di sostanze come ormoni o vitamine.
- Valutare lo stato di salute generale, specialmente prima di interventi chirurgici o trattamenti invasivi.
Prepararsi adeguatamente a un prelievo di sangue può fare una grande differenza in termini di
accuratezza dei risultati e serenità del paziente. Ecco, quindi, una guida completa con 10 consigli
pratici per affrontare al meglio questa procedura.
1 Informarsi sugli esami prescritti
Conoscere cosa viene analizzato
Prima del prelievo, è fondamentale sapere con precisione quali esami sono stati prescritti dal medico. Gli esami del sangue possono includere analisi di routine, come emocromo completo, glicemia e profilo lipidico, ma anche test più specifici per indagare la funzionalità tiroidea, epatica o renale, marcatori tumorali, test ormonali o di natura immunologica.
Ogni esame ha requisiti specifici e il rispetto di tali indicazioni è cruciale per ottenere
risultati affidabili.
Alcuni test, come quelli ormonali (es. cortisolo, TSH), devono essere effettuati in momenti precisi
della giornata, perché i valori variano nel corso delle 24 ore. Altri, come la curva glicemica,
richiedono un’assunzione controllata di zuccheri prima e dopo il prelievo. Comprendere lo scopo di
ogni test aiuta anche il paziente a essere più consapevole della propria salute e del percorso
diagnostico.

Chiedere chiarimenti al proprio medico
In caso di dubbi, è consigliabile contattare il proprio medico curante per ricevere indicazioni dettagliate sulle preparazione specifiche.
E’ utile segnalare eventuali condizioni particolari, come gravidanza, patologie croniche o assunzione di farmaci, per valutare eventuali precauzioni supplementari.
Un dialogo aperto con i professionisti della salute è sempre la chiave per affrontare il prelievo con consapevolezza e serenità.
2 Digiunare è necessario
Quando è richiesto il digiuno?
Gli esami di laboratorio richiedono che il paziente si presenti a digiuno, generalmente da almeno
8 fino a 12 ore prima del prelievo. Questo è particolarmente importante per test come la glicemia
(livello di zucchero nel sangue), il profilo lipidico (colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi), e altri
esami metabolici.
Durante questo periodo di digiuno, è consentito bere solo acqua naturale, evitando caffè, tè, succhi di frutta e qualsiasi alimento solido o liquido contenente zuccheri, grassi o proteine.
Il digiuno è necessario perché l’assunzione di cibo può alterare temporaneamente i valori ematici. I nutrienti ingeriti, infatti, vengono assorbiti e metabolizzati dal corpo, influenzando in modo significativo i risultati degli esami, soprattutto quelli legati al metabolismo e alla regolazione ormonale.
Cosa succede se non si digiuna correttamente?
Saltare o non rispettare correttamente il digiuno può compromettere la precisione dei risultati e
portare a diagnosi errate o poco attendibili. Per esempio, una colazione anche leggera può far
aumentare i livelli di glicemia o trigliceridi, dando un quadro falsato della situazione reale del
paziente. Questo potrebbe portare a falsi positivi, alla necessità di ripetere l’esame o addirittura
all’inizio di un trattamento non necessario.
È inoltre importante evitare anche caramelle, chewing gum e bevande zuccherate durante il periodo
di digiuno, poiché anche piccole quantità di zucchero possono influenzare i risultati.
In caso di dubbio su quanto tempo digiuno sia necessario per un determinato esame, è sempre consigliato chiedere al medico curante.
In alcuni casi particolari, come nei bambini, donne in gravidanza o persone con patologie specifiche (come il diabete), il digiuno potrebbe richiedere particolari attenzioni o essere sconsigliato: sarà il professionista sanitario a fornire le istruzioni corrette.
3 Evitare l’attività fisica intensa il giorno prima
L’impatto dell’esercizio fisico sui parametri del sangue
Praticare esercizio fisico intenso nelle 24 ore precedenti un prelievo di sangue può alterare significativamente i risultati di alcune analisi.
L’attività fisica aumenta temporaneamente la produzione di alcuni enzimi, come la creatina-fosfochinasi (CPK), l’aspartato aminotransferasi (AST) e il lattato deidrogenasi (LDH), che sono marker di stress muscolare. Inoltre, può aumentare la concentrazione di acido lattico nel sangue, influenzare i livelli di zucchero, di ormoni come il cortisolo e l’adrenalina, e causare una temporanea infiammazione muscolare, che può essere rilevata attraverso la proteina C-reattiva (PCR).
Perché evitare sforzi intensi?
Il corpo umano risponde all’attività fisica con una serie di adattamenti fisiologici che possono falsare
i risultati degli esami ematici.
Per esempio, un intenso allenamento può simulare un’infiammazione o un danno muscolare, portando a sospetti clinici infondati o alla necessità di ulteriori indagini.
Anche la disidratazione associata all’attività sportiva, se non adeguatamente compensata, può
alterare l’ematocrito e la concentrazione di vari componenti nel plasma.

Consiglio pratico
È consigliabile astenersi da qualsiasi tipo di esercizio fisico vigoroso – come corsa, sollevamento
pesi, ciclismo ad alta intensità o attività sportive agonistiche – almeno 24 ore prima del prelievo.
Una leggera attività come una passeggiata rilassata può invece essere tollerata, se non sconsigliata
dal medico.
In caso di dubbi, soprattutto per chi pratica attività sportiva quotidianamente o segue programmi di allenamento intensi, è opportuno informare il proprio medico, che potrà consigliare come adattare la routine nei giorni precedenti all’esame.
4 Evitare alcolici e fumo
Gli effetti dell’alcol
II consumo di alcol nelle 24-48 ore che precedono un prelievo di sangue è fortemente sconsigliato.
L’alcol, infatti, viene metabolizzato principalmente dal fegato e può alterare in modo significativo
diversi parametri ematochimici. In particolare, può causare un innalzamento dei trigliceridi,
influenzare la glicemia (abbassandola inizialmente e facendola poi aumentare in una seconda fase),
e alterare i valori di enzimi epatici come ALT, AST e gamma-GT, che vengono comunemente
analizzati per valutare la funzionalità del fegato.
Inoltre, l’alcol può interferire con l’equilibrio idro-elettrolitico, causando disidratazione e variazioni
nei livelli di sodio e potassio, che sono cruciali per il funzionamento di cuore, reni e sistema nervoso.
Anche una moderata assunzione di alcol può modificare i valori, soprattutto se l’organismo non ha
avuto il tempo sufficiente per smaltirlo. Per esami specifici legati alla funzione epatica o al
metabolismo lipidico, è fondamentale astenersi completamente dal consumo di alcol per almeno
48 ore prima del prelievo.
Fumo e parametri ematologici
Anche il fumo di sigaretta può compromettere l’affidabilità degli esami del sangue. II monossido di
carbonio presente nel fumo riduce la capacità dell’emoglobina di trasportare ossigeno, inducendo
una risposta compensatoria dell’organismo che può alterare i livelli di emoglobina, ematocrito e
globuli rossi. Questo può far apparire un paziente più ossigenato di quanto non sia realmente,
mascherando eventuali carenze o problemi respiratori.
Il fumo stimola inoltre la produzione di adrenalina e altre catecolamine, causando un temporaneo
aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, che può influenzare gli esiti di esami
cardiovascolari o ormonali. Nei forti fumatori, si osservano spesso alterazioni croniche nei livelli di
leucociti (globuli bianchi), che potrebbero essere scambiati per un’infezione o uno stato
infiammatorio.
Altri effetti combinati di alcol e fumo
Il fumo e l’alcol, se combinati, aumentano ulteriormente il rischio di alterazioni nei risultati ematici.
Entrambi sono fattori di stress ossidativo, possono influenzare il profilo lipidico, aumentare i radicali
liberi e compromettere la funzionalità degli organi filtro come fegato e reni. Questo può generare
un quadro biochimico falsato che rende difficile una corretta interpretazione da parte del medico.
Consigli pratici
Per garantire l’accuratezza dei risultati:
- Evita l’assunzione di alcol per almeno 24-48 ore prima del prelievo (o anche di più, se richiesto dal tipo di esame).
- Astenersi dal fumare almeno 2-3 ore prima del prelievo, o idealmente evitare del tutto di fumare il giorno dell’esame.
- In caso di screening specifici per patologie epatiche o polmonari, rispettare scrupolosamente l’astensione da alcol e fumo anche nei giorni precedenti all’esame.
5 Evitare l’assunzione di farmaci non indispensabili
Farmaci e alterazioni dei risultati
Alcuni farmaci possono influenzare i risultati degli esami del sangue alterando i valori di enzimi,
ormoni, o altre sostanze. Per esempio, l’assunzione di farmaci anti-infiammatori, antibiotici, o
integratori può interferire con i test di funzionalità epatica, renale o con i parametri ematologici.
Quando sospendere i farmaci?
Non è consigliabile sospendere i farmaci senza il consenso del medico. Tuttavia, in alcuni casi il
medico può indicare di interrompere temporaneamente l’assunzione prima del prelievo per evitare
interferenze. E fondamentale comunicare sempre al medico tutti i farmaci e integratori assunti, compresi quelli da banco.
6 Idratarsi adeguatamente
L’importanza dell’idratazione
Mantenere un’adeguata idratazione nelle ore che precedono un prelievo di sangue è un aspetto
spesso sottovalutato, ma di grande importanza per garantire la qualità del campione e la riuscita
della procedura. Bere una quantità sufficiente di acqua aiuta a mantenere il volume plasmatico
stabile e contribuisce a un buon equilibrio elettrolitico nel corpo. Questo facilita la raccolta del
sangue in quanto le vene risultano più piene, elastiche e quindi più visibili e accessibili al personale
sanitario che effettua il prelievo.
Inoltre, un’idratazione ottimale può ridurre la viscosità del sangue, rendendo il prelievo più fluido e
rapido, diminuendo il rischio di complicazioni come la formazione di coaguli o la necessità di più
tentativi per individuare una vena adeguata. Questo aspetto è particolarmente importante per
persone con vene sottili o difficili da raggiungere, per le quali un buon livello di idratazione può fare
una differenza significativa.
Infine, un corpo ben idratato può contribuire anche a ridurre sensazioni di vertigini o debolezza che
a volte si manifestano durante o dopo il prelievo, soprattutto nei soggetti più sensibili o ansiosi.
Cosa evitare
Non tutte le bevande sono uguali in vista di un prelievo di sangue. E importante evitare l’assunzione
di bevande zuccherate, gassate, o contenenti caffeina, come caffè, tè, bevande energetiche e succhi
di frutta confezionati, in quanto possono alterare i valori di glicemia, lipidi e altri parametri ematici.
L’assunzione di zuccheri e caffeina può, infatti, stimolare il metabolismo e influenzare in modo
temporaneo la composizione del sangue, falsando così i risultati degli esami.
È preferibile quindi limitarsi a bere acqua naturale, senza aggiunte di aromi o zuccheri. L’acqua non
solo è neutra dal punto di vista biochimico, ma è anche essenziale per mantenere la funzione renale
ottimale e l’equilibrio idrico-elettrolitico, garantendo che gli esami riflettano in modo più preciso la
reale condizione fisiologica del paziente.
Consigli pratici per una corretta idratazione
- Inizia a idratarti già dalla sera precedente, bevendo regolarmente acqua per evitare di presentarti al laboratorio in stato di lieve disidratazione.
- Nelle ore prima del prelievo, bevi piccoli sorsi di acqua frequentemente, piuttosto che grandi quantità in una volta sola.
- Evita alcolici, che hanno effetto disidratante e possono compromettere la validità degli esami.
- Se assumi farmaci o hai particolari condizioni mediche (ad esempio, insufficienza renale o cardiaca), chiedi sempre consiglio al medico riguardo alla quantità di liquidi da assumere.
In conclusione, un’idratazione corretta è una semplice ma fondamentale precauzione per migliorare
sia l’esperienza del prelievo che l’affidabilità dei risultati degli esami del sangue.
7 Indossare abiti comodi e pratici
Facilitare il prelievo
Indossa indumenti con maniche facilmente sollevabili o con maniche corte per facilitare l’accesso
alla vena. Questo aiuta il personale sanitario a effettuare il prelievo in modo più rapido e meno
stressante.
Evitare gioielli e accessori
È consigliabile non indossare orologi, bracciali o altri accessori al braccio dove verrà effettuato il
prelievo per evitare fastidi o interferenze.
8 Comunicare condizioni particolari al personale
Informare su eventuali problemi venosi
Un aspetto spesso trascurato ma molto importante per la buona riuscita del prelievo è informare il
personale sanitario riguardo eventuali difficoltà venose personali. Se in passato hai avuto problemi
durante i prelievi, come vene sottili, difficili da trovare o rari (vene nascoste), oppure se soffri di
vene fragili o facilmente soggette a lividi o ematomi, è fondamentale comunicarlo prima della
procedura. Questo permette agli operatori di adottare tecniche specifiche e più delicate, come l’uso
di aghi più sottili, l’applicazione di calore o il posizionamento in modo più strategico del braccio.
Inoltre, chi ha già avuto reazioni avverse come svenimenti, capogiri o crisi di ansia durante prelievi
precedenti, dovrebbe informare il personale per poter ricevere supporto adeguato, per esempio
attraverso una posizione sdraiata durante la procedura o tecniche di rilassamento guidate. In questi
casi, la comunicazione aperta con il personale può prevenire episodi spiacevoli e migliorare
notevolmente l’esperienza complessiva.

Segnalare stati particolari
Oltre ai problemi venosi, è essenziale segnalare ogni condizione medica particolare che possa
influenzare sia la raccolta del campione sia l’interpretazione dei risultati.
Per esempio:
- Gravidanza: Durante la gravidanza alcuni valori ematici possono variare fisiologicamente. II personale deve esserne consapevole per contestualizzare correttamente i risultati.
- Allergie: Se si è allergici a materiali comunemente usati nei laboratori, come lattice o cerotti, è necessario comunicarlo per adottare materiali alternativi.
- Terapie farmacologiche particolari: L’assunzione di anticoagulanti (come warfarin o eparina), antiaggreganti piastrinici o altri farmaci che influenzano la coagulazione del sangue deve essere segnalata per prevenire possibili complicazioni durante il prelievo e per l’adeguata interpretazione dei risultati.
- Patologie croniche: Malattie come diabete, ipertensione, insufficienza renale o epatica richiedono spesso un’attenzione particolare sia nella fase di prelievo sia nell’analisi dei dati.
- Stati di immunodepressione o infezioni: Per motivi di sicurezza e per evitare contaminazioni, è importante che il personale sia informato di eventuali condizioni immunitarie compromesse o infezioni in corso.
Perché è importante comunicare
Una comunicazione chiara e completa permette al personale di personalizzare l’approccio
prelievo, minimizzando disagi e rischi. Inoltre, avere tutte le informazioni a disposizione migliora la
qualità dell’analisi e consente al medico di interpretare i risultati in modo più accurato, evitando
falsi allarmi o errori diagnostici.
Se hai dubbi su quali informazioni fornire, non esitare a chiedere: il personale del laboratorio è lì
proprio per aiutarti e garantire che ogni esame si svolga nelle migliori condizioni possibili.
9 Rilassarsi prima e durante il prelievo
L’impatto dello stress
Lo stress e l’ansia possono influenzare alcuni parametri ematici, come gli ormoni dello stress
(adrenalina, cortisolo), la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca. Un stato di calma
contribuisce a risultati più affidabili e a un prelievo più semplice.
Tecniche di rilassamento
Respirazione profonda, ascoltare musica rilassante o portare con sé un accompagnatore di fiducia
possono aiutare a ridurre la tensione.
10 Pianificare il momento migliore per il prelievo
Orari consigliati
Molti esami devono essere effettuati al mattino presto per rispettare il digiuno e perché alcuni valori
ematici variano durante la giornata. Seguire le indicazioni del medico fondamentale.
Evitare appuntamenti troppo ravvicinati
Se devi fare più esami o visite, cerca di pianificare con anticipo per evitare stress o sovrapposizioni
che potrebbero compromettere la preparazione.
Domande frequenti sul prelievo del sangue

E’ possibile svenire durante un prelievo?
Sì, può capitare in soggetti particolarmente sensibili o ansiosi. Informare sempre l’infermiere se si
è predisposti a lipotimie.
Quanto dura un prelievo?
La procedura in sé dura pochi minuti. Tuttavia, tra accettazione e attesa, è bene calcolare almeno
30 minuti.
Si può guidare subito dopo?
Generalmente si, a meno che non ci si senta deboli o stanchi. In quel caso, meglio riposarsi un po’.
Si può fare attività fisica dopo il prelievo?
Meglio evitare sforzi intensi nelle ore successive, soprattutto se si è prelevato molto sangue o ci si
sente affaticati.
Cosa fare se si ha paura degli aghi?
Informare il personale del laboratorio: spesso sono preparati per gestire ansie o fobie e possono
usare tecniche per distrarre o rassicurare il paziente.
Conclusione: la preparazione è parte integrante dell’esame.
Un prelievo di sangue è un momento importante per prendersi cura della propria salute. Seguire
questi 10 consigli può fare la differenza tra un’esperienza stressante e una procedura semplice e
serena. Non dimentichiamo che risultati accurati derivano anche da una buona preparazione: ogni
piccolo gesto contribuisce al quadro complessivo della nostra salute.
Presso il Laboratorio di Analisi ANSA, il nostro team di professionisti è sempre disponibile a fornire
assistenza e chiarimenti per garantire la migliore esperienza possibile. Per ulteriori informazioni,
prenotazioni o per conoscere tutti i servizi offerti, visita il sito ufficiale www.laboratorioansa.it.